19.7.10

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"insomma, a cambiamento avvenuto cadrò in uno stato di trance e mi ritroverò in un mondo del tutto diverso, creato dalla mia coscienza?"
"esatto."
"e fino a quando durerà quel mondo?"
"indefinitamente."
"non la seguo. perché indefinitamente? il corpo ha dei limiti. quando il corpo muore, muore anche il cervello. e se il cervello muore, finisce anche la coscienza. non è così?"
"no, si sbaglia. il pensiero non ha tempo. questa è la differenza tra il pensiero e il sogno. il pensiero in un secondo può vedere tutto. può sperimentare l'eternità. può anche determinare un circuito chiuso e girarvi in tondo. il pensiero è tutto questo. non è frammentario come il sogno. assomiglia a una bacchetta magica enciclopedica."
"una bacchetta magica enciclopedica?"
"la bacchetta magica enciclopedica è un passatempo teorico ideato da qualche scienziato. consiste nel condensare un'enciclopedia in uno stuzzicadenti. capisce come?"
"no, non direi."
"è molto semplice. si trasformano le informazioni, quelle contenute nell'enciclopedia cioè, in numeri. in numeri di due cifre, tutte, sistematicamente. a=01, b=02 e così via. 00 è uno spazio, e allo stesso modo sono numerati i punti e le virgole. all'inizio di questa successione di cifre si mette una virgola decimale. così si ottiene una frazione lunghissima, qualcosa come 0,1732000631... poi per ogni cifra si fa un segno sullo stuzzicadenti all'altezza corrispondente. lo 0,500000... sarà sulla metà, lo 0,33333 sarà sul terzo. in questo modo si possono condensare su uno stuzzicadenti tutte le informazioni, per quanto lunghe siano. solo in teoria, ovviamente, in pratica è impossibile. tuttavia questo ci permette di capire la natura del pensiero. il tempo è la lunghezza dello stuzzicadenti. la quantità di informazioni accumulate li dentro non ha alcun rapporto con la loro lunghezza. la si può allungare quanto si vuole. portarla vicino all'eternità. capisce cosa voglio dire? il problema è il software. che non ha alcuna relazione con l'hardware. l'hardware può essere uno stuzzicadenti, un palo alto due metri, la linea dell'equatore, è indifferente. anche se il suo corpo perisce e la sua coscienza si dissolve, proprio un attimo prima il suo pensiero può afferrare un punto e dividerlo all'infinito."
"l'immortalità, insomma."
"esatto. le persone che vivono nel loro pensiero sono immortali [...] all'inizio io non mi ero accorto di questa potenzialità. mi ero lanciato su questa ricerca per puro divertimento. a un certo punto, però, mi sono imbattuto nel problema che le ho appena illustrato. e ho fatto questa scoperta: gli esseri umani non arriveranno all'immortalità espandendo il tempo, ma dividendolo."

h. murakami - la fine del mondo e il paese delle meraviglie.

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