30.5.11

voguemito


ho stentato a credere alle parole scritte nel soprapostato link facente riferimento ad un articolo di vogue italia. trattasi di alcune riflessioni fatte dal giornalista riguardo ai prezzi degli abiti indossati da kate "middleclass" durante momenti più o meno formali della sua recente vita da duchessa inglese.

a parte la pochezza già di per se dell'articolo, (ma alla fine cosa ci si può aspettare da vogue?) il concetto che fa passare, e lo fa senza girarci troppo attorno, è che "per essere alla moda" bisogna spendere un botto. ora, tralasciando il triste-solo-da-dirsi fatto che il cheap-and-chic è, appunto, alla moda (e quindi l'articolo è già un autogoal), come diavolo ti può venire in mente di consigliare a una ragazza le cui foto e stile hanno fatto il giro del mondo, di andare a fare shopping in qualche prestigiosa boutique londinese invece di comprare le cosa da zara & co.? come fai a dire che quell'aborto di una donna finta francese di una càrla bruni è mooolto più alla moda, in quanto si presenta sempre e solo con vestiti firmati da stilisti "compatrioti"?

io non so, ma in quale mondo l'essere alla moda è direttamente proporzionale ai soldi che si hanno in tasca? io pensavo di vivere invece in un mondo dove l'essere alla moda era funzione della creatività di chi se la indossa. 



1 commento:

Anonimo ha detto...

10 stelle rispettoo guadagnateee