25.6.13

angeli di desolazione

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arrivarono i miei soldi e il momento della partenza ma ecco il povero irwin a mezzanotte a chiamarmi dal giardino "vieni giù jack-kee, in camera di bull ci sono un sacco di hipster e di belle ragazze di parigi". e proprio come a new york o frisco o in qualsiasi altro posto, erano tutti pigiati li dentro nel fumo della marijuana, a parlare, le ragazze con l'aria da dure e lunghe gambe snelle in pantaloni, gli uomini con la barbetta a punta, dopo tutto un'unica enorme mistificazione e in quell'epoca (1957) non era ancora nemmeno chiamata ufficialmente beat generation. e pensare che ho avuto tanta parte in tutto questo, infatti proprio in quel momento stavano componendo il manoscritto di strada per la sua prossima pubblicazione e io ero già stanco e stufo di quell'argomento. non c'è niente di più triste dello "stile disinvolto" (non lo stile di irwin, o di bull o di simon, che nel loro caso è naturale compostezza) ma lo stile forzato, in realtà intrinsecamente rigido che maschera il personaggio incapace di comunicare forza o interesse, una sorta di disinvoltura sociologica che presto sarebbe diventata per qualche tempo una moda tra i giovani del ceto medio. c'è anche un che di insultante, probabilmente non voluto, come quando dissi alla ragazza di parigi che mi raccontava d'essere appena tornata da una visita allo scià di persia per un caccia alla tigre "hai veramente sparato alla tigre?" mi lanciò uno sguardo ostile come se avessi appena cercato di baciarla davanti alla finestra di una scuola d'arte drammatica. o come se avessi tentato di fare lo sgambetto alla cacciatrice. o qualcos'altro. io però non potevo fare altro che starmene seduto sul bordo del letto in preda alla disperazione come lazarus che ascoltava i loro orribili "cioè" e "cioè hai capito" e "uau pazzesco" e "un vero sballo, amico" e "una vera bomba". e tutto questo stava per mettere radici in tutta l'america persino nei licei e sarebbe stato attribuito in parte alla mia opera! ma irwin non si preoccupava di queste cose e voleva solo sapere che cosa ne pensavano comunque.
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la leggenda di duluoz - j. kerouac

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