10.6.10

shake it, yah yah

il treno arriva in stazione e come da copione il macchinista nella carrozza in testa al treno scende per controllare lo sali scendi dei passeggeri e l'orario del treno. dall'altra parte dei binari vede un suo collega, lo saluta. questo oltrepassa i binari velocemente per andare a salutare di persona l'amico, si stringono la mano, ma non è una classica stretta di mano, una di quelle che durano un paio di secondi, bensì ben più lunga. tant'è che mentre le loro mani sono ancora stretta fra loro, uno dei due si gratta il naso, l'altro si guarda in giro spostando gli occhi. dopo una decina di secondi le mani stanno ancora shakerando. dieci secondi sembra un niente, ma se solo si pensa all'infinità di tempo che c'è dentro una scossa di terremoto della stessa durata, ci si rende conto che dieci secondi possono durare veramente a lungo.. passano altri dieci secondi e le mani sono sempre strette. insomma fatto sta che dopo questa infinitamente lunga stretta di mano, a un certo preciso istante i due si lasciano la mano contemporaneamente. come diavolo hanno fatto? fosse una stretta di mano secondo la regola si sa che dopo un paio di shakerate ci si molla, ma li, dopo minimo minimo venti secondi, a un certo punto entrambi hanno capito che era il momento di mollarsi la mano e nessuno dei due non è stato neanche per un attimo con la mano sospesa nell'aria. è una questione di sensibilità? sensibilità tale da intuire il movimento prima che esso sia stato effettivamente compiuto? non può essere che così, perchè se uno avesse aspettato che la mano si mollasse fisicamente, il tempo di riflesso della mente e dei muscoli si sarebbe fatto notare. oppure entrambi hanno deciso indipendentemente di mollare la presa nello stesso preciso istante, cosa, questa, benchè molto affascinante, altamente improbabile.
una cosa tanto normale quanto invisibile agli occhi

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